mercoledì, ottobre 01, 2014

HGC #02.5 - Maya's Heart

TITOLO: Maya's Heart
SERIE: Hellsgate Chronicles
NUMERO: 02.5
GENERE: Horror // Survivor // Humor
PAGINE: 63
PREZZO: GRATIS
VENDITA: Amazon - laFeltrinelli
SINOSSI: "Quando il mio incubo ebbe inizio, era inverno e pioveva a dirotto. Gli alberi mostravano senza pudore le teste spoglie, reclinandosi sulla strada come vecchi dormienti. A terra, un manto di foglie rosse, riportava l’immagine di un lago di sangue, doloroso dazio da pagare a ogni gelata. Odiavo l’inverno, il freddo che inaspettato ti coglie, una coperta gelata che rallenta ogni forma di vita, bloccandola un istante prima della morte... Stupidamente, addossavo la colpa di ciò che mi stava accadendo all’inverno e alla sventura che porta con sé; quando hai diciassette anni, non pensi che il mondo ti possa crollare addosso, che tutte le tue certezze possano venir spazzate via da una semplice folata di vento, eppure era proprio così. Logan, mio fratello maggiore, era scomparso da ben due giorni ma nessuno in paese lo cercava o si ricordava più di lui, nemmeno mia madre... come se non fosse mai esistito. Tutti lo avevano dimenticato, tutti tranne me... io non dimentico... mai!"

Benvenuti a Hellsgate, dove l’ospitalità della gente, la prelibatezza culinaria e la tranquillità che ivi si respira, vi faranno desiderare di restare in eterno.

Uno speciale incentrato sulla figura di Maya (personaggio già incontrato nel secondo capitolo della saga) e sulla sua storia. Come ha fatto a finire a Hellsgate? E che cosa si nasconde dietro la figura degli Architetti? Questo e altro nello spin-off dedicato a S. Valentino. In appendice, i racconti vincitori del concorso indetto sulla pagina FB di Hellsgate. Insomma, un ebook da non perdere!

ESTRATTO:  Il primo tramonto Dopo,
fu diverso da qualsiasi tramonto Prima...

Maya non riusciva a distogliere lo sguardo dal sole, che si scioglieva, come un budino alla ciliegia, sulla linea dell’orizzonte e sui tetti delle case.
Aveva sempre amato i tramonti, era il momento della giornata che preferiva.
Quando l’infuocato astro si congedava dal mondo, per un istante, per quanto breve, si sentiva compiuta, finalmente finita, unica e perfetta.
Non aveva avuto una vita facile, Maya... come non l’aveva avuta Logan o qualsiasi creatura sulla faccia della terra. Era conscia del fatto che ognuno dovesse render conto ai propri fantasmi, una sequela di scheletri nell’armadio impossibili da ignorare ma lei, a differenza di molta gente, non era mai stata brava a fare i conti col passato.
Logan, suo fratello maggiore, era la cura che le serviva per andare avanti, per non cadere a pezzi... e ora se ne era andato.
Seduta sul cofano della sua macchina, una decina di fogli ingialliti sparsi sopra, Maya sorrise leggera, ricordando i momenti passati, dondolando le gambe lentamente.
Davanti a sé, un’insegna arrugginita dava il benvenuto nella cittadina di Hellsgate, sorridendo sinistra e beffarda. «È il momento.» annunciò a bassa voce, scendendo dal cofano della macchina. Raccolse i fogli che aveva sparpagliato, dando un’ultima occhiata alla scrittura elegante di suo fratello e poi li imbustò, infilando il tutto nella tracolla nera che portava in spalla.
Quando si era resa conto che Logan non sarebbe più tornato – dopo aver passato l’intera giornata e la notte successiva a cercarlo al telefono – il suo mondo era andato in frantumi. Per un lunghissimo palpito, aveva sentito la terra tremare sotto i piedi, il cuore sciogliersi nel petto, le gambe cedere.
Vibrando un pensiero dopo l’altro, senza un apparente filo logico, era infine giunta alla conclusione che, se non l’avessero trovato, la sua intera vita sarebbe andata allo scatafascio. Ma nessuno lo aveva mai cercato, persino sua madre si era dimenticata di Logan.
Quando aveva tentato di chiedere informazioni sull’avanzamento delle indagini, semplicemente aveva ricevuto un: «Logan? Perché dovremmo cercare questo Logan?» e lì tutto era morto.
Vivevano insieme, la camera di suo fratello era ancora fossilizzata nello stesso casino di sempre, ma chissà perché sua madre sembrava non accorgersi nemmeno di quella porta spalancata e delle lenzuola sfatte. Lei invece... ogni volta che passava davanti quella porta, una bocca allargata contro il mondo, lei non riusciva a far finta che nulla fosse, a cercare di dimenticare.
Quando decise infine di entrarvi, trovò una serie infinita di appunti su Hellsgate, una cittadina della Pennsylvania, abbandonata da più di un secolo, fulcro delle attenzioni di Logan.
Le sue ultime annotazioni annunciavano che si sarebbe messo in viaggio per raggiungerla.

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